martedì 17 settembre 2013

A scuola col pedofilo (o "dare in pasto i propri figli su facebook")


Primo giorno di scuola. Impossibile non notarlo,  su facebook è un continuo postare foto di bambini con grembiulini di vari colori. Colpisce che molti di questi genitori parlino di quanto siano emozionati. Tra le foto spunta spesso quella dello zainetto nuovo, di marca, dei gormiti o supereroi per maschietti o winx e disney per le bambine (rigorosamente rosa). I maschietti sono chiamati“ometti” e “campioni”, le bambine sono “principesse”. Ma c’è anche la prof. che parla delle nuove colleghe o il ragazzino che racconta di avances, inventate o meno, ricevute dalla nuova prof. di inglese.
Cosa c’è di strano? Il punto è che tutto questo è pubblico, leggibile da chiunque. Basta inserire su facebook le parole chiave “ primo giorno scuola” e restringere la ricerca ai post pubblici per vedere comparire centinaia di “stati”, molti dei quali con foto di minori, che possono essere viste liberamente da chiunque abbia un account facebook. Questi genitori non hanno idea del funzionamento del social network. Forse non sanno che, se non cambiano le loro opzioni sulla privacy, chiunque, compresi pedofili, potranno vedere le foto dei loro figli. Inoltre molti di loro condividono altre informazioni che potrebbero mettere in pericolo i propri figli. Indirizzi, targhe di auto, nome della scuola. Sapranno inoltre che le immagini, una volta inserite su facebook, appartengono al social network? Che potrebbe utilizzarle come meglio crede?
Esempio pratico: 

Sono un pedofilo, e siccome adescare bambini per strada non è molto sicuro, li cerco online. Facebook è pieno di account di bambini, molti di loro hanno il profilo pubblico. In più mi aiutano i loro genitori. Oggi è il primo giorno di scuola, quindi su facebook è la "fiera del bambino", uso le 3 parole-chiave e mi appaiono centinaia di foto, collegate ad altrettanti profili pubblici. Individuo un bambino della mia città (poniamo Monopoli), Filippo. in una delle foto è indicato il nome della scuola e classe del bambino, Vado su google, cerco l’indirizzo, so dove il bimbo va a scuola, (Scuola Primaria Mario Rossi - Via Don C. Bianchi 18, Telefono: 080 5379***)Ma ho anche riconosciuto la via dove abita. So dove va a  calcio (tra le foto pubbliche ce n’è una dell’attestato della scuola calcio). So i nomi di papà, mamma,  zio Mario. So che abita a un piano terra, e con un po’ di fatica posso sapere in quale  palestra va la mamma, gli orari di lavoro del papà, e così via.
Non c’è bisogno di aggiungere quanto possa essere pericoloso.
PS: (i nomi di persone e luoghi sono stati cambiati)